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Vincitore di tre David di Donatello (“Miglior Suono”, Miglior Documentario” e “Miglior Montaggio” 2022) e di un Nastro d’Argento (“Documentario dell’Anno” 2022), “Ennio” sarà allo “Spazio Temenos” (ex “Chiesa di San Pietro” – Via Pirandello,Agrigento) venerdì 17 giugno alle 18:30, a cura e con introduzione di Beniamino Biondi e dell’Arch. Roberto Sciarratta, direttore del Parco Archeologico della Valle dei Templi.

GIUSEPPE TORNATORE: «MORRICONE ERA UN ATLETA DELLA MENTE. OGNI SUA MELODIA RACCONTAVA UNA STORIA»

Scomparso due anni fa, Ennio Morricone resta onnipresente nel paesaggio musicale. È il solo compositore identificato con il cinema i cui temi, evidenti fin dal primo ascolto, possono essere fischiettati, cantati, suonati, arrangiati da chiunque, non soltanto dai cinefili. Dal grido selvaggio di “Il buono,il brutto ed il cattivo” all’armonica di “C’era una volta il West”, tutti conoscono i suoi ‘brani’ senza aver visto necessariamente i film che li illustrano.

Perché Morricone ha fatto più di chiunque altro per la popolarità della musica da film e per la sua diffusione fuori dal suo ambito. Ha prodotto un’opera colossale che sposava la sua prodigiosa cultura classica con un incredibile istinto pop.
Questa doppia polarità, che conserverà fino alla fine, definisce perfettamente lo stile Morricone e lascia un’impronta sul cinema italiano degli anni Sessanta e Settanta. Quella impronta guida il documentario di Giuseppe Tornatore, restituendoci in un’intervista fiume la sua astrazione intellettuale, qualche volta impenetrabile, e la sua meticolosità perfettamente concreta quando si trattava di comporre, di offrire un sottotesto pulsante a una sceneggiatura.

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