Al momento stai visualizzando Il Museo di Castello Grifeo

Il Castello “Grifeo” di Partanna, una delle fortezze meglio conservate dell’intera Sicilia e parte integrante del Parco archeologico di Selinunte, apre sabato 28 maggio alle 18.30 con un nuovo e  interessante progetto museale.

Alla presenza del Presidente della Regione, Nello Musumeci, dell’Assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà e del sindaco di Partanna Nicolò Catania, verrà illustrato il nuovo progetto museografico curato dall’architetto Bernardo Agrò, direttore del Parco Archeologico di Selinunte, e saranno descritti i contenuti delle quattro sezioni in cui si articola il Museo.

Si parte dall’area Archeologico-Preistorica, dove sono presenti reperti di età compresa fra il Paleolitico e il Neolitico provenienti, in larga parte, dall’area archeologica di Contrada Stretto Partanna e da alcune necropoli del territorio belicino, dove si trovano tombe a grotticella e a camera datate tra la media e la tarda età del Bronzo.

La sezione di Arte medievale e moderna custodisce dipinti e affreschi che risalgono a un’epoca compresa tra il XV – XVII secolo.

Particolarmente prezioso per la sua bellezza, ma anche per la singolarità della vicenda che ne ha determinato la deturpazione, il polittico della Madonna del Rosario tra Santi domenicani che porta la firma del pittore fiammingo Simon de Wobreck, attivo in Sicilia tra il 1557 e il 1585.

L’ultima sezione è costituita dalla casa-museo dove sono presenti gli arredi della famiglia Adragna che testimoniano la vita nel Castello tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, ivi inclusa la trasformazione di alcuni ambienti in locali destinati ad attività produttiva, quali la produzione di vino.

In collaborazione con “Iter Vitis”, riconosciuto dal Consiglio d’Europa, in questo spazio si racconta la storia millenaria del vino in Sicilia, realizzando una connessione ideale con il parco archeologico di Selinunte dove, attraverso il progetto “colture culturali” si è già dato corso alla produzione di grani antichi e al recupero della coltivazione di antichi vitigni.

Anche quest’area ricade sulla Costa del Mito, che da adesso si arricchisce di una nuova esposizione museale di gande interesse

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