Il Palazzo Moncada venne costruito nella metà del XVII secolo per volontà di Luigi Guglielmo Moncada, divenuto conte di Caltanissetta (ma anche duca di Montalto, principe di Paternò, barone di Melilli, ecc.) nel 1627 a soli 13 anni. Il padre Antonio si era ritirato dalla vita pubblica per divenire gesuita e gli aveva lasciato vasti possedimenti feudali tra cui Caltanissetta. Grazie alla sua grande produzione cerealicola, era non solo il baricentro geografico, ma anche economico.
Luigi Guglielmo dal 1635 al 1638 era stato presidente del Regno di Sicilia e nel 1647 Vicerè di Sardegna. Nel 1650 decise di far costruire a Caltanissetta un grande palazzo degno del suo nome.

La progettazione si deve a Carlo d’Aprile, famoso architetto del senato palermitano, ma i lavori furono seguiti da un cappuccino, fra Pietro da Genova.

La prima pietra venne posta nella primavera del 1651. Il progetto prevedeva l’abbattimento della precedente residenza nobiliare e di un intero isolato di casette, al posto del quale venne edificato il lato posteriore del palazzo nuovo. Solo dopo aver finito questa prima parte dei lavori sarebbe stata costruita la parte anteriore, con un largo fronte sulla Strada Grande. In tutta l’ala edificata vennero effettuati i lavori di intaglio: furono scolpiti i mensoloni in pietra che dovevano sorreggere la lunghissima balconata che circondava il piano nobile, con figure antropomorfe e zoomorfe e tutte le cornici delle finestre e delle porte esterne ed interne.

In quegli stessi anni, sull’onda delle rivolte di Masaniello a Napoli, un gruppo di intellettuali siciliani cominciò ad accarezzare l’idea di ribellarsi alla dominazione spagnola per eleggere un nuovo re per una Sicilia indipendente. La scelta cadde proprio sul potente Luigi Guglielmo Moncada, ma la congiura venne scoperta, i congiurati uccisi o banditi e il principe venne chiamato alla corte di Madrid a ricoprire cariche onorifiche, lontano dalla sua terra e dai suoi sostenitori.

Le vicende che portarono all’allontanamento del principe Luigi Guglielmo dalla Sicilia provocarono un rallentamento dei lavori ed in seguito alla loro interruzione: la grande residenza di Caltanissetta, che con la sua pianta quadrangolare occupa un intero isolato, rimase incompleta, metafora di un sogno di indipendenza e di potere rimasto incompiuto.

Divenuto sede di un orfanotrofio nel 1778, dal 1892 ospitò la sede della Corte d’appello del Tribunale di Caltanissetta, le sue stanze sono state stravolte, abbassate, divise, tamponate. Dopo un lungo e accurato lavoro di restauro, il Palazzo Moncada ha finalmente riacquistato il suo aspetto originario.

La principessa Maria Giovanna di Bauffremont lo acquistò nel 1915, lo privò del suo uso residenziale e vi fece costruire un’ampia sala con galleria in stile liberty, per rappresentazioni teatrali.


Dopo il 1938 fu adibito alla rappresentazione di spettacoli cinematografici e teatrali e tuttora ha la stessa funzione, con il nome di multisala Moncada.

In stile barocco con influssi rinascimentali, ha tre piani, con il prospetto incompleto.

Dal 2010 sono state aperte nuove sale adibite a galleria d’arte che ospitano anche due mostre permanenti, una sui Moncada, appunto, e una dedicata allo scultore Michele Tripisciano, uno scultore nato nel 1860 e morto nel 1913, interprete di una cultura artistica di stampo classico, e al suo museo.

Recapiti ed Informazioni

Dove Siamo: Largo Barile, 93100, Caltanissetta

Come arrivare: In auto: per chi si sposta in auto, il parcheggio più vicino è quello ACI di via Medaglie d’oro
Con i mezzi pubblici: la fermata dell’autobus più vicina è quella di Corso Umberto della linea 6
azienda SCAT, capolinea piazza Roma

Contatti:
Telefono: +39 0934.585890

Aperture:
Tutto l’anno da martedì a sabato 9.30‐13.00/17.00‐20.00

Tariffe: gratis

Altri Contatti:
Pro Loco Caltanisetta: Tel/Fax: +39 0934.585890;

Infopoint:
Telefono: +39 0934.74345
E‐mail: [email protected]

Condividi:

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.