Cattolica Eraclea è un piccolo comune del Libero Consorzio comunale di Agrigento. La sua posizione garantisce una vacanza unica tra mare, natura e cultura. Il sito archeologico di maggiore rilievo si trova nella frazione di Eraclea Minoa dove vi sono i resti di un’antica città greca.

Il territorio si estende su una superficie di 62,13 kmq.

Il comune è in pianura a 220 mt. sul livello del mare. L’abitato si snoda dalle falde del colle Sorcio fino alla sottostante pianura in contrada Zubbia. Il territorio si presenta variegato con una orografia frastagliata lungo il versante nord mentre a sud, declinando verso il mare, si allarga su una vasta e fertile pianura posta ai margini del fiume Platani, dal quale dista 2 Km; mentre dista dalla località archeologica e balneare di Eraclea Minoa 13 Km. Il clima, tipicamente mediterraneo, è caratterizzato da inverni miti ed estati calde.

Minoa fu costruita sulla riva sinistra del fiume Halycos (odierno Platani) nei pressi di Capo Bianco nel punto dove sfocia a mare. La città fu edificata dai cretesi intorno al II° millennio a.C. La leggenda narra che il nome Minoa fu messo per onorare la morte del re di Creta Minosse, venuto in Sicilia per vendicarsi dell’architetto ateniese Dedalo, colpevole di aver favorito la moglie di Minosse, Pasifae a congiungersi con un toro, dal quale accoppiamento contronatura nacque il Minotauro.

Sulle rovine di Minoa verso la fine del VI° secolo a.C. fu costruita Heraclea da Dorieo Lacedemone, della famiglia degli Eraclidi, il quale verso la fine del VI° secolo a.C., venendo in Sicilia con una colonia di spartani edificò sulle stesse rovine dell’antica Minoa una nuova città che, in onore della sua famiglia, denominò Heraclea.

Heraclea nel corso della sua storia venne diverse volte espugnata distrutta e ricostruita dai Segestani, dai Cartaginesi e dai Romani.

Prima di diventare colonia di Akragas, Heraclea fu presa da Eurileonte, il quale riuscì a salvarsi dall’attacco dei Segestani che distrussero la città e uccisero Dorieo.

In seguito la città venne ricostruita e ripopolata dai Selinuntini e nel 508 a.C. divenne colonia di Akragas.

La città fu sempre oggetto di contesa sia da Akragas e Selinunte; sia dai Greci e dai Cartaginesi, essendo situata sul confine dei loro territori.

Fu teatro di operazioni militari e sottoposta a diverse battaglie durante le guerre puniche.

Nel 256 a.C. nel lido di Heraclea si disputò una delle più grandi battaglie navali che si siano combattute tra la flotta romana e quella cartaginese, nella quale quest’ultima ebbe la peggio. I soldati cartaginesi subirono una grande disfatta, tanto da arrendersi e chiedere la pace. Sotto la dominazione romana Heraclea riuscì a conservare la sua grande magnificenza. Furono disposte nuove strade e aggiunte nuove cinte murarie di rinforzo alle preesistenti difese. Nell’ordinamento della provincia di Sicilia fu dichiarata “civitates decumanae”, cioè tenuta a dare al governo di Roma la decima parte dei prodotti agricoli. Come nelle guerre puniche, anche sotto il periodo romano Heraclea fu teatro delle sanguinose guerre servili.

DA VEDERE

AREA ARCHEOLOGICA DI ERACLEA MINOA

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