Prima che Omero cantasse la triste sorte di Troia, prima della fondazione di Siracusa e di Roma, che avvenne rispettivamente nel 733 e nel 750 a.C., tra le contrade di Costa di Mandorle, Porco Spino, Birrigiolo, Pantano e Sanguisuga e le colline di Monte Stornello, alcuni uomini si erano insediati nella zona e nel territorio che, con l’alternarsi dei secoli, prenderà nomi diversi: da Reiz a Rahalmet, da Riesa Riesum, ad Altarriva ed ancora, in modo definitivo Riesi.
Durante l’età del rame, ai tempi dei Siculi (abitanti della Sicilia orientale) e dei Sicani (abitanti della Sicilia occidentale), vennero create delle necropoli nelle contrade di Costa di Mandorle, Porco Spino, Birrigiolo e Strazzo ed un villaggio in c.da Spampanato, così come è stato dimostrato da molti reperti ritrovati dal 1820 al 1971.
Durante l’età greca, sotto l’influenza di Gela, vennero costruite delle fattorie nelle contrade Spampinato, Canale e Montagna Veronica. Durante l’età romana, una delle fattorie sopra indicata divenne un “praedium” dell’itinerario Catania-Agrigentum ed agli agglomerati venne dato il nome di “Resa” o “Riesa” (Terre abbandonate). Durante l’età araba le varie fattorie formarono un casale di nome “Rahal-Met” (Casale abbandonato). Nell’età normanna (1076-1266) il nome del casale “Rahal-Met” scompare davanti a quello che indica la terra ed il feudo in genere: RIESES, terre abbandonate, incluse nel territorio di ANAOR (Piazza), aggregate alla Chiesa di BUTERA. Durante l’età degli Angioini e del vespro Siciliano (1282) il nome dei feudi di RIESES cambia in RIEZ (vecchio francese), quindi in RIEZI, RIESIUM. Dopo aver seguito il villaggio durante l’epoca arcaica, sicula-sicana, greco-romana ed araba, le notizie sulla sua esistenza si perdono alla fine del 1200.
Nel 1296 si rileva che il casale non esiste più: le uniche indicazioni riscontrabili nel Ruolo di Muscia evidenziano la presenza dei feudi, incolti o no, di una terra RIEZ-RIESIS che significava appunto terra incolta. Dunque si trattava di un feudo disabitato, scomparso; una volta distrutto il villaggio, non vi era forma di abitazione alcuna.
La prima idea di popolare quei feudi, o rimettere in vita quel casale, di cui in non si era del tutto perduto il ricordo, si presenta solo nel 1513. Nel 1500 la Baronia di Riesi e Cipolla contava nove feudi: Cipolla Soprana, Cipolla Sottana, Calamuxini, Ficuzza, Solfara Soprana, Solfara Sottana, Spampanato, Castellazzo,Fagotto.
L’11 settembre 1513 il Re Ferdinando II d’Aragona, detto il Cattolico, concesse a Giovanni Rojs de Calcina, suo segretario e consigliere, e alla moglie Giovanna, il “mero e misto imperio” e la licenza di far abitare e popolare la baronia di Riesi e Cipolla ma sino al 1647 la baronia di Riesi non ebbe popolazione. I feudi, però, non furono chiusi da una muraglia impenetrabile: la gente, infatti, vi accedeva per la coltivazione delle terre, la baronia veniva gabellata, i gabellati la coltivavano, la cedevano in affitto, davano le terre a terraggio e a borgesato, vendevano l’erba.
Tutto ciò portava necessariamente la presenza di un certo numero di persone nella baronia, non ai fini di prendervi stabile dimora, ma solo per un po’ di tempo, saltuariamente, per lavorarvi e sorvegliare i lavori pertinenti alla coltura. Sin dal 1634, Pietro Altariva aveva manifestato il proposito di fabbricare una nuova Terra vicino la chiesa già esistente ma, sia perché abitava in Spagna, sia perché non aveva trovato la persona adatta, ne aveva postergato la realizzazione.
Nel 1636 Pietro Gil de Savalzache viene nominato Amministratore della Baronia e prende dimora a Caltanissetta. In diverse occasioni si serve, nella stipula degli atti, di un sostituto, ovvero D.Cristoforo Benenati, Barone della Cannamela, nobile mercante genovese, attivo e intraprendente, che fu il vero artefice della nascita di Riesi. Egli deve ritenersi come l’ispiratore e l’esecutore vero dell’attuazione del privilegio di popolare i feudi di Riesi. Pietro Gilò rimase solo due anni a Caltanissetta, quindi il Benenati nel 1638 viene nominato Procuratore Generale della Baronia.
Dal 13 agosto 1647, inizia la storia ufficiale del paese che venne chiamato Riesi e che, dopo la morte del fondatore, in suo onore si chiamò Altariva, per tornare col tempo a chiamarsi definitivamente Riesi.
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Chiesa Madre Maria Santissima della Catena
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