La Chiesa è situata nella piazza omonima. L’impianto originario risale al 1400 ed è di stile romanico.

L’edificio è stato però quasi del tutto ricostruito nella seconda metà del 1700 e al sobrio prospetto principale è stata affiancata una più recente torre campanaria da poco ristrutturata.

L’interno è a tre navate: quella centrale è a botte, molto profonda, mentre quelle laterali sono a crociera e poggiano su colonne cilindriche, rivestite da un intonaco speciale stile marmo porfido e ornate da capitelli in pietra uno diverso dall’altro.

L’interno della chiesa è stato recentemente oggetto di una importante opera di ristrutturazione realizzata secondo le direttive della competente Sovrintendenza di Caltanissetta, la quale ha inteso ripristinare il colore preesistente delle volte, il blu “azolo“, che nel corso della seconda metà del secolo scorso era stato coperto da decorazioni di colore diverso.

All’interno dell’edificio sono custoditi numerosi quadri e statue, molti provenienti da chiese che oggi non esistono più o che sono state adibite, dopo opportuni interventi, ad usi diversi, come la Chiesa di Maria SS. degli Agonizzanti che si affaccia sulla stessa Piazza Sant’Agata ed è diventata un centro polivalente. All’interno troviamo:

la Statua di San Biagio Vescovo e martire, in legno, inizi ‘900.

il Fonte battesimale in marmo del 1400.

la Statua di San Giovanni Bosco, in legno, di epoca recente.

la Statua di San Pasquale Baylon, in legno, di Scuola Napoletana.

la Statua di Gesù Crocifisso, in legno, fine 1500 della Scuola dei Matinati. Per tradizione, si dice essere stato trovato in C.da Amorelli, nel territorio di Milena. (Ai lati del Crocifisso) (a sinistra) Quadro della Vergine Addolorata – (a destra) Quadro raffigurante Santa Margherita da Cortona. Porta l’iscrizione “Mr Joseph Bonfanti 1615” .

la Statua della Madonna delle Grazie, in marmo.

Secondo lo studioso Lavagnino, si tratta di una delle tante madonne scolpite in Sicilia da maestranze lombarde nel 1495 sul modello della trecentesca madonna di Trapani.

La veste e il manto della Vergine, che ha un piede poggiato sulla mezzaluna, sono cosparsi di fiorellini dorati mentre sul piedistallo sono scolpite , in rilievo, alcune figurette che rappresentano la Madonna, San Vito e San Paolino e quattro confrati.

Il Bambino Gesù ha i piedi calzati da sandali e con la mano sinistra regge una mela.

la Statua della Madonna del Rosario con San Domenico, in legno, di scuola Napoletana. (In alto) Quindici quadri, sui quali sono riprodotti i misteri del Rosario. In origine si trovavano nella ex Chiesa della Maria Santissima degli Agonizzanti.

il Quadro rappresentante la Madonna degli Agonizzanti, del 1600, attribuita a Pietro D’Asaro, detto il Monocolo di Racalmuto. In origine si trovava nella ex Chiesa della Maria Santissima degli Agonizzanti.

la Statua di Sant’Agata, in legno fine 1500.

la Statua della Madonna del Monte, in legno, attribuita al Quattrocchi.

la Statua di Santa Lucia in legno, del 1907 sostituita quella più antica del 1500 che era molto deteriorata.

i Diciotto stalli in legno di noce scolpito, del 1600 di Marco Lo Cascio. Di stile barocco intagliati, sono decorati nella spalliera da fregi floreali mentre i braccioli e i piedi sono ricurvi e decorati con intagli. In origine si trovavano nel vicino convento delle suore Benedettine.

Sul pavimento vicino all’altare, si possono vedere alcune Lapidi dalle quali si deduce che parecchie famiglie dell’antica nobiltà suterese sono state sepolte all’interno della chiesa, fra cui, ultima, la famiglia De Carlo.

la Statua di San Sebastiano, in legno,del 1593, di Marco Lo Cascio. Il Santo è raffigurato seminudo, legato ad un tronco con le braccia dietro la schiena ed ha tutto il corpo trafitto dalle frecce a ricordare il momento del suo martirio, che avvenne durante le persecuzioni di Diocleziano.

Quadro che raffigura Sant’Onofrio Anacoreta, di autore ignoti del 1743.
Statua del Cuore di Gesù, in cartapesta, situata in un tronetto.
Statua di Sant’Antonio di Padova, in legno, di epoca recente.
Statua di San Giuseppe lavoratore, in legno, di autore ignoto. E’ stata restaurata dallo scultore Calogero Gardella di Agrigento nel 1904.
Statua di Sant’Antonio Abate, in legno, del 1700, attribuita al Quattrocchi.

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