Il 28 giugno, in occasione dell’anniversario della nascita di Luigi Pirandello, Rai Due ha dedicato un servizio speciale al celebre scrittore, drammaturgo e poeta agrigentino.
Un tributo firmato dalla giornalista Cinzia Terlizzi che ha saputo intrecciare la profondità dell’Autore con i luoghi di Girgenti e l’ultimo disco di Mariano Deidda.
Il servizio si è aperto con la celebre frase tratta dal testamento di Pirandello: “Sia lasciata passare in silenzio la mia morte”. Una richiesta potente, che esprime il suo desiderio di evitare clamore mediatico e attenzioni eccessive per il suo trapasso.
Non solo, l’autore aveva anche specificato di voler essere avvolto in un semplice lenzuolo, senza fiori o candele.
Queste particolari volontà pirandelliane sono state messe in musica dal compositore Mariano Deidda. Noto per la sua capacità di trasformare in note poetiche contemporanee i testi di grandi autori come Grazia Deledda e Cesare Pavese, Deidda ha introdotto il suo intervento nel servizio sottolineando come viviamo “nel periodo delle maschere”, un’epoca in cui è difficile incontrare “persone vere”, o meglio, “essere umani” come lui stesso ha affermato, richiamando un tema caro a Pirandello.
Il servizio ha reso omaggio ad Agrigento, Capitale Italiana della Cultura 2025, città natale e luogo di vita di Pirandello.
È stata evidenziata la celebre contrada Caos, dove riposano le sue ceneri, incastonate nella roccia, proprio come il poeta aveva desiderato nel suo testamento.
Gli amati luoghi pirandelliani vengono evocati nel disco di Deidda, “Girgenti.
Deidda canta Pirandello”, un’opera che fonde jazz, blues e musica d’autore. L’ispirazione per questo lavoro proviene dalla sua amata moglie, Mariateresa Buonafede, recentemente scomparsa e definita la sua musa.
Un parallelismo non casuale con il legame che Pirandello ebbe con l’attrice Marta Abba. Il loro fu un rapporto professionale e passionale, vissuto e dichiarato senza “maschere” e nella “verità”, proprio come Pirandello esprimeva nella sua poetica.