Lo stagnone (o ipogeo) Pontillo nasce come luogo di culto e necropoli e si presume sia stato costruito durante l’età del bronzo. È certa invece la sua esistenza durante la dominazione punica, datazione resa possibile grazie al ritrovamento di graffiti.

Il complesso archeologico si trova poco fuori il centro di Licata, in zona Cannavecchia, in prossimità del monte Sole.

La struttura è costituita da due grotte scavate nella roccia, in prossimità dell’entrate sono presenti due tombe.

Le tre colonne che si trovano all’interno, anch’esse ricavate dalla roccia, svolgono la funzione di sostegno per il tetto, dove si aprono due fessure con lo scopo di aerare l’ambiente.

Era anche un luogo di culto, lo si evince dalla presenza di alcune nicchie dove venivano posizionate delle lucerne, oltre che dalla presenza di alcuni loculi raggiungibili da una scala, sempre ricavata dalla roccia.

Con la dominazione araba, si presume che l’ipogeo sia stato utilizzato per scopi idrici, divenendo una cisterna; infatti, insieme alla Grangela, al pozzo Gradiglia e al Qanat, fa parte dell’antico sistema idraulico della città.

Il sito è sotto tutela della soprintendenza ai Beni Culturali di Agrigento che ne è anche gestore, da diverso tempo però l’area non è più fruibile ai visitatori.

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