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I viaggiatori del Grand Tour dopo avere visitato la Valle dei Templi salivano al colle di Girgenti per potere visitare le tracce archeologiche della città e il Patrimonio custodito nella Cattedrale di San Gerlando. Dopo la riconquista di Agrigento dall’occupazione araba, l’edificio sacro fu costruito da Gerlando di Besançon, nominato vescovo dal gran conte Ruggero I d’Altavilla nel 1088.

Trascorsero i secoli e tra quegli eletti dell’aristocrazia europea che si misero in viaggio dal XVII secolo per perfezionare il loro sapere, c’era anche Johann Wolfgang von Goethe.

«Credo di non aver mai veduto cosa più stupenda in fatto di bassorilievi, né più perfettamente conservata»,

sono le sue parole di ammirazione.
Rimase infatti profondamente colpito dalla bellezza della scultura dei sarcofagi e in particolare, del sarcofago di Ippolito e Fedra, testimonianza di quel primo nucleo collezionistico, che costituì il primo Museo dei Tesori della Cattedrale, il cui Patrimonio confluì poi nel Museo Diocesano, su progetto dell’architetto Franco Minissi.

I sarcofagi della Cattedrale, ammirati dai viaggiatori del Grand Tour, sono stati studiati e pubblicati da diversi studiosi.
Tra i più belli e commoventi c’è questo dedicato al mito di Ippolito e Fedra, una storia struggente e tragica d’amore non corrisposto.

Fedra, figlia del re di Creta Minosse, https://it.wikipedia.org/wiki/Fedra#cite_note-Apol1.9.1-1 e sposa di Teseo, s’innamora follemente di Ippolito, figlio di un precedente matrimonio del marito. Ippolito, orgogliosamente vergine e dedito alla caccia e al culto di Artemide, la respinge. Lei, umiliata, si uccide.
Quando il re Teseo scopre il cadavere e un biglietto in cui la moglie accusa Ippolito, il re lancia un anatema mortale nei confronti del figlio. L’innocente Ippolito è costretto a fuggire su un carro con i suoi compagni: ma un toro mostruoso uscito dal mare fa imbizzarrire i cavalli, il carro si ribalta e il giovane trova la morte.

Con l’evento franoso del 1966 il sarcofago di Ippolito e Fedra, unitamente ad altri tre, fu trasferito nella Chiesa di San Nicola e nel Museo Archeologico. Con il progetto ARKEO&FEDE dalla Valle al Colle i sarcofagi adesso sono tornati in Cattedrale riunificando così gli attrattori culturali del Grand Tour, con percorsi dalla Valle dei Templi al Colle di Girgenti, centro storico di Agrigento.

Lo spazio è stato allestito con supporti multimediali per una migliore fruizione. Chi volesse ammirare questi tesori può farlo prenotando la visita con l’associazione Ecclesia Viva. http://www.museodiocesanoag.it/1/ecclesiaviva_onlus_3950093.html

L’ Arcidiocesi di Agrigento e l’Associazione Ecclesia Viva, con l’Assessorato al Turismo della Regione siciliana, hanno sostenuto questo progetto per mettere in rete le testimonianze provenienti dalla Valle con le testimonianze architettoniche e artistiche della Città medievale. L’iniziativa ha avuto il sostegno anche del Comitato di Agrigento 2020 per i 2600 anni di storia della città.

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